Quattro chiacchiere con gli ONAIR
Qual è il segreto della rapida ascesa degli ONAIR nello scenario della musica a cappella internazionale?
Amore, amore e ancora amore… per la gente, per la musica e per le nuove idee.
Il progetto ONAIR è iniziato quando tutti noi eravamo molto assetati di nuove sfide, ma allo stesso tempo avevamo troppe responsabilità per iniziare l’ennesimo “progetto del cuore”.
“ONAIR deve produrre fatti” era il motto che avevamo all’epoca. Questa combinazione di passione, pressione e sicuramente tanta fortuna ha agevolato una rapida ascesa. Ci ha aiutato anche vincere due concorsi molto importanti ad Aarhus (Danimarca) e Graz (Austria) e siamo stati fortunati a trovare velocemente un agente ben organizzato. Si può dire che è stata la nascita di un team da sogno al momento giusto, nel posto giusto, con amore (amore, amore..).
Cos’è VOCAL LEGENDS? Come nasce?
Dopo aver messo in scena due spettacoli (“Take Off” e “Illuminate”) siamo arrivati alla conclusione che il condimento principale nel nostro repertorio è il fatto di essere innamorati delle canzoni che lo compongono.
Per questo motivo l’anno scorso, nel brainstorming del nostro terzo spettacolo, abbiamo deciso di focalizzarci sui nostri eroi vocali, quelli che ci avevano ispirato con le loro canzoni e che avevano fatto cantare i nostri cuori. Il termine “leggendario” veniva spesso usato in quel periodo, perciò abbiamo optato per un titolo vanitoso che rispecchiasse il nostro approccio e allo stesso tempo che suonasse grande e provocante.
Con quale canzone siete in fissa in questo momento?
Tralasciando il fatto che alcuni di noi rifiutano di ascoltare musica e che è rarissimo che due di noi abbiano una canzone preferita in comune, possiamo dire che è “Shallow”. Il singolo che ha vinto l’Oscar, interpretato da una matura Lady Gaga e da un Bradley Cooper vicino alla saggezza, è riuscito a far breccia nei nostri cuori.
Il desiderio di consapevolezza di sé, onestà e profondità rendono questa canzone un’ispirazione per cui è facile cadere in fissa. Jenn l’ha già arrangiata e presto la registreremo e pubblicheremo su Spotify per capire se ne vale la pena.
Come scegliete il lead vocalist per i vostri pezzi?
André canta sempre i pezzi rock da tenore-star. Marta è la nostra diva dei grandi sentimenti. Jenn interpreta perfettamente qualsiasi pezzo pop. A Patrick non è permesso di cantare nulla e Kris si diletta in qualsiasi canzone che nessuno osa cantare.
Queste sono le nostre regole… che spesso infrangiamo. Il lead vocalist cambia per motivi di imparzialità, relazioni amorose personali e despotismo degli arrangiatori. In ogni caso fin’ora siamo sempre riusciti a far pace per tutte le decisioni prese e imposte.
Avete la possibilità di fare un salto in avanti di 20 anni. Descriveteci la musica degli ONAIR nel futuro.
(*risate*) Ci sono tre possibili scenari.
Nel primo caso alcuni di noi sono già morti di felicità e sfinimento e solo Patrick e Jenn continuano a cantare nel più sofisticato progetto di “live-loop-music” mai sentito.
La seconda opzione è che tutti, con acquisita maturità, ci stanchiamo di tutte quelle cose tecnologiche e moderne e torniamo di nuovo ad uno stile a cappella classico, per poi cimentarsi nella più struggente e paradisiaca musica vocale. (*risate*)
Terza possibilità che riusciamo a immaginare: noi, sulle ali della passione per la musica, continuiamo a utilizzare le più sofisticate e moderne tecnologie, cercando di mantenere il più alto livello artistico possibile e proponendo spettacoli dalle mille luci, su grandi palchi, circondati da un pubblico esaltato, in giro per il mondo.