Vocalmente, passato e futuro
Quattro chiacchiere con Gianpiero Brignone, direttore della Fondazione Fossano musica
Forse non tutti sanno che il festival Vocalmente nasce da un’idea della Fondazione Fossano Musica…
Come nasce Vocalmente?
Vocalmente nasce dalla passione… questo è il denominatore comune che ha unito e animato tutti coloro che a vario titolo hanno avuto il merito, tramite il proprio appassionato lavoro, di contribuire alla crescita del festival.
Ovviamente la Fondazione Fossano Musica, per il tramite del sottoscritto e di Marco Meriggio, ha svolto il ruolo di catalizzatore al fine di far convergere le energie di tutti gli appassionati, a partire dal coro VoXes della FFM al primo direttore artistico Tobia Hug, verso ciò che ora è Vocalmente.
Quali sono gli obiettivi in generale della Fondazione Fossano Musica rispetto al festival?
Possiamo affermare che gli obiettivi sono principalmente due: didattici e artistici.
Didattici in quanto la FFM è prima di tutto una scuola di musica che vorrebbe avere al proprio interno un “Vocalmente Academy” sviluppato su tutto l’anno scolastico.
Artistici in quanto non esiste “scuola” senza creare la possibilità concreta di esibirsi e quindi senza l’idea di uno o più progetti, in questo caso, artisticamente legati alla vocalità a cappella.
Per tutti coloro che non conoscono o hanno da poco conosciuto Vocalmente, com’è cambiato il festival negli anni?
Giunti ormai alla sesta edizione, se volgiamo lo sguardo al primo anno, ci accorgiamo che un cambiamento pressoché costante ha accompagnato il festival fino ad oggi. I cambiamenti a volte sono “fisiologici”, accadono nel normale evolvere di un progetto. Tali cambiamenti hanno contribuito a creare l’identità del festival, di una scuola e di una città.
In seguito allo svilupparsi di Vocalmente che, se pur considerato un festival di nicchia, proprio per le sue peculiarità restituisce un’identità unica alla FFM e alla Città di Fossano che lo ospita.
Se potessi avere una sfera di cristallo cosa vedresti nel futuro del festival?
Per il futuro immagino un festival allargato che affonda le proprie radici nei vari generi musicali, dal pop al rock, dal jazz al folk, dalla musica polifonica ai cori di voci bianche, dai beatboxer ai loopers.
Vorrei un palco per ognuno di questi generi musicali e perché no…anche un concorso che non sia una competizione tipica di una gara per cavalli ma, una festa, dove la passione sia il solo denominatore comune.